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Sguardi sostenibili

Questo ultimo Sguardo lo volgiamo a te,
che ci hai seguito con curiosità e interesse,
dedicandoti questa storia:

I semi delle storie felici

Un’isola lontana, così lontana che nessuno sa dove si trovi davvero. Sul mappamondo c’è chi ha messo un puntino a caso in mezzo all’oceano e il suo nome: isola di Mutululuk. Perché non si sa dove sia, ma non ci sono dubbi sul fatto che ci sia. Il cucuzzolo di questa montagna sottomarina emerge dalle acque e vi cresce una vegetazione lussuriosa. A Mutululuk non fa mai troppo caldo, né troppo freddo. Tra piante e fiori vivono i riderini, piccoli animaletti un po’ scoiattolo e un po’ pipistrello. Animali particolari, non solo per la forma, ma anche perché si fanno un sacco di ghignate. Si ritrovano spesso al tramonto e ridono tutti assieme. Alcune delle piante che popolano quest’isola sono quasi estinte nel resto del pianeta. Solo qui si trovano il pis-en-rire, l’acero giocondo, l’amapalma, la glicine solletichina, la betulezza, il banabello, la margheride, la cardenerezza, il pennacchio euforico e le emoziorchide. Questa lista, ripresa da un’antica pergamena egizia trovata in un tempio azteco da un esploratore olandese nel diciassettesimo secolo, è sicuramene incompleta. Purtroppo parte della pergamena era stata rosicchiata da famelici roditori e si pensa che molte informazioni siano andate perse. I semi di queste piante se ne volano in giro. Vengono trasportati dal vento o dai riderini che vanno ghiotti dei loro frutti. Sono piante che trasmettono una cosa speciale. Chi vede i loro fiori, o ne sente l’odore, o ne gusta la polpa dei frutti, sente misteriosamente narrare storie felici. Le storie prendono forma come se emergessero direttamente dalla terra. Piccole e grandi storie. Raccolte e conservate nella memoria di queste piante speciali che le tramandano di generazione in generazione. Prima che le piante disseminino le storie, le radici le puliscono da tristezza e paura. Alcuni semi volano lontano. Vengono portati dai venti o dai riderini esploratori. I riderini sono animali stanziali, anche perché sull’Isola di Mutululuk si sta proprio bene. Regolarmente però giovani riderini sentono il bisogno di esplorare cosa si nasconde oltre la distesa di acqua che li circonda. I riderini partono in volo e si fanno trasportare dai venti impetuosi che solcano l’oceano. I giovani esploratori e le giovani esploratrici hanno coraggio da vendere e riescono a fare voli lunghissimi finché giungono a terra ferma, dove si rifocillano con la frutta portata da casa. Altri semi portati dal vento si perdono prima di superare il mare, ma tutti quelli che riescono a superare tutti gli ostacoli finiscono nei nostri boschi, nei parchi, nei giardini o sul davanzale di casa. Forse ti capiterà la fortuna di trovarti davanti a un fiore o a una pianta dell’Isola di Mutululuk. In tal caso ammira ogni giorno il suo fiore, assaporane i frutti e distribuisci i loro semi alle persone che ami. Cura quella piantina che arriva da tanto lontano per raccontarci storie felici; storie da ridere, racconti che emozionano, fiabe d’amore. Storie così piene di emozioni che gorgogliano, straripano e occuperanno tutto il tuo sorriso.


Il nostro augurio per il 2023 di riuscire a
SEMINARE tante STORIE FELICI!

Vi diamo appuntamento all'anno prossimo
e vi auguriamo un Sereno Natale e Buone Feste!

Un caro saluto dalla squadra di Consultati:

Marcello, Chiara, Candida, Ivan, Andrea (x2), Michela, Alice, Inti, Valentina, Daisy, Matteo, Michele, Lisa, Lorenzo

Arrivederci al 2023
anzi, a risguardarci !

Quiz: risposte e vincitori!

Ecco i vincitori dei premi giornalieri e le risposte corrette alle domande.

Viaggio a/r in 1a classe a Mutululuk
> Anders Redso
Saccone di semi di Pennacchi euforici in vari colori
> Marcel Martonski
Buono per infinite Storie felici
> Ellis Gülyejak

I riderini sono:
> Piccoli animaletti un po’ scoiattolo e un po’ pipistrello.
Grandi animaletti con le ali.
Resti di riso.

A Mutululuk:
> Non fa mai troppo caldo né troppo freddo.
Piove sempre.
Non ci sono alberi.

«I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita, ma se leggevi loro le favole».

Betty Hinman

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